Ecclesia

La carovana della pace è partita per l’Ucraina

La terza missione della rete #StopTheWarNow si è data appuntamento da tutta Italia a Gorizia. Divisi in piccoli gruppi, ciascuno con un pulmino carico di aiuti

foto Sir
30 Ago 2022

di Maria Chiara Biagioni

10 mezzi, 50 volontari, una decina di tonnellate di aiuti umanitari e 2.600 chilometri da percorrere nel cuore dell’Europa orientale per raggiungere, via Budapest, la martoriata Ucraina, prima Odessa e subito dopo Mykolaiv. Il popolo della pace si mobilita ancora una volta. La terza carovana della pace della rete #StopTheWarNow è partita questa mattina all’alba dandosi appuntamento da tutta Italia a Gorizia. Siamo divisi tutti in piccoli gruppi, ciascuno con un pulmino carico di aiuti. Ci sono i ragazzi di Acmos, i volontari del Focsiv e della San Vincenzo, rappresentanti della Caritas Andria e Pax Christi con il suo presidente. Tra i partecipanti a questa nuova carovana c’è infatti anche mons. Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura, in rappresentanza dei Vescovi italiani. Insomma una carovana della pace sostenuta da 175 organizzazioni della società civile italiana.

C’è la consapevolezza di andare incontro a un popolo che ha fame e sete e che da sei mesi vive sotto la minaccia degli attacchi missilistici. Ma c’è anche il desiderio di mettersi in cammino per condividere con loro angoscia e paura.

“Dopo sei mesi di guerra – ci dice Giampiero Cofano, segretario generale della comunità Papa Giovanni XXIII e coordinatore del progetto #StopTheWarNow – purtroppo ad oggi non c’è nessun tentativo di pace all’orizzonte. Solo le armi hanno diritto di parola. Nessun tavolo è stato ad oggi convocato. Nessuna prospettiva di negoziazione si intravede all’orizzonte. Eppure negli ultimi giorni abbiamo visto alcuni segnali positivi come l’apertura dei porti e la concessione da parte della Russia di far entrare gli ispettori Aiea nella centrale nucleare. La speranza è che si possa partire da questi piccoli segni”.

Cofano ci spiega anche che questa terza carovana è il frutto delle relazioni che i volontari della Giovanni XXIII hanno saputo costruire in questi mesi di guerra, prima a Odessa e ora a Mykolaiv, con la gente locale. È stato infatti un rappresentante della Regione di Mykolaiv a invitare i volontari di #StopTheWarNow aprendo le porte dei rifugi e offrendo la possibilità di condividere con la gente del posto gli spazi della loro vita tra bisogni, paure e il sogno che le bombe tacciano per sempre. “Un lavoro paziente”, dice Cofano, che ha reso possibile trasformare la relazione “in amicizia”.

foto Sir

Questa mattina, prima di partire, sulla chat dei partecipanti è arrivato un messaggio di augurio di don Tonio Dall’Olio, presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi. “Essere accanto alle persone che subiscono la quotidiana violenza dei bombardamenti e dei missili, della paura e della precarietà – scrive – è il modo più efficace per vivere la fraternità universale a cui siamo chiamati tutte e tutti. Gesti come quelli che sin dall’inizio abbiamo inteso mettere in atto come #StopTheWarNow non sono né eclatanti, né decisivi, né efficaci secondo i canoni geostrategici e politici, ma nella mappa dell’umanità sono di gran lunga i più importanti, segnano un solco”.

close

Iscriviti alla newsletter per ricevere gli aggiornamenti dal nostro sito!
Inserisci l'indirizzo mail e premi "iscriviti"!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Leggi anche
Ecclesia

Francesco in Congo: “State soffrendo un genocidio dimenticato”

“Tormentata dalla guerra, la Repubblica democratica del Congo continua a patire entro i suoi confini conflitti e migrazioni forzate, e a soffrire terribili forme di sfruttamento, indegne dell’uomo e del creato”. È la prima denuncia contenuta nel primo discorso del papa in Africa, nel Palais de la Nation: “Sono felice di essere qui, in questa […]

Suor Martinelli (Comboniane Sud Sudan): “Qui, dove la povertà genera rabbia e violenza, la gente aspetta Francesco con speranza”

Non pacificato, né tantomeno unificato, il Sud Sudan è il più giovane dei Paesi africani: nato nel 2011 dopo la divisione dal Sudan, è entrato in una guerra intestina nel 2013. E non ne è ancora uscito del tutto. Lo si legge nel sito di “Popoli e Missione” in relazione alla visita di papa Francesco […]
Hic et Nunc

Coldiretti: “I cambiamenti climatici spingono la rivoluzione digitale in agricoltura”

“I cambiamenti climatici spingono la rivoluzione digitale nelle campagne con oltre sei aziende agricole italiane su dieci (64%) che hanno adottato almeno una soluzione di agricoltura 4.0 dai droni ai robot, dai sensori ai gps, dalle piattaforme satellitari all’internet delle cose per salvare l’ambiente, aumentare la produttività e contenere i costi”. È quanto emerge da […]

Incidenti sul lavoro, Inail: nel 2022 quasi 698mila denunce di infortunio, 1.090 con esito mortale

“Nel 2022 si registra, rispetto al 2021, un deciso aumento delle denunce di infortunio in complesso (dovuto in parte al più elevato numero di denunce di infortunio da Covid-19 e in parte alla crescita degli infortuni ‘tradizionali’, sia in occasione di lavoro che in itinere), un calo di quelle mortali (per il notevole minor peso […]

Toccante libro inchiesta di Nello Scavo su alcune delle tragedie globali di oggi

Di notte l’orizzonte non esiste è il titolo di un interessante libello del giornalista e inviato speciale do “Avvenire”, Nello Scavo, che racchiude alcune delle esperienza professionali “estreme”, trasformatesi, negli ultimi anni, in reportage toccanti e coinvolgenti. Scavo, “nomen omen” si potrebbe dire a suo riguardo, vista la capacità di entrare nelle realtà più drammatiche, […]